La biomeccanica dello sci
La biomeccanica nello sci studia il movimento dello sciatore durante la discesa. L’obiettivo è quello di capire gli esatti procedimenti dell’azione motoria e spiegarne la loro esecuzione al fine di trarne una spiegazione razionale.
Per sciare è necessario muoversi, mantenere l’equilibrio e contrastare le forze che influenzano la nostra azione. È importante quindi analizzare alcuni concetti di base come quelli di moto, equilibrio e forza nella loro costante applicazione pratica perché facilitino la progressione tecnica dello sciatore.
Gli assi e i piani sono dei riferimenti che hanno lo scopo di descrivere i rapporti del movimento fra busto, arti e sci. L’asse longitudinale attraversa il corpo dalla testa ai piedi; l’asse trasversale congiunge una spalla all’altra; l’asse sagittale va dal petto al dorso. Questi assi identificano i piani che sono: frontale, trasversale e sagittale.
Il moto curvilineo e rotatorio nello sci rappresentano:
il primo l’avanzamento dello sciatore lungo una curva;
il secondo la rotazione del corpo rispetto al suo asse longitudinale.
Tutti e due spesso lavorano in maniera combinata come nella fase di indirizzamento.
Il moto rettilineo nello sci si sviluppa quando lo sciatore percorre una traiettoria rettilinea senza variarne l’entità attraverso i movimenti. In questo caso forza centripeta e centrifuga sono nulle.
La forza centripeta e la forza centrifuga: la prima è il risultato dell’ angolazione e ci permette di variare l’arco o l’accelerazione in curva mentre, la seconda, non è altro che una forza di reazione in presenza di moto curvilineo.
La forza di attrito è la resistenza al moto che riduce la velocità dello sciatore. Essa è determinata dal contatto sci neve e dalla resistenza che l’aria oppone all’avanzamento del corpo.
L’equilibrio dinamico rappresenta lo spostamento di un corpo lungo una traiettoria determinata impedendone il ribaltamento. Si parla di equilibrio dello sciatore quando la risultante delle forze applicate allo stesso cade sul piano di appoggio degli sci, che è dato dalla lunghezza degli stessi e dalla loro distanza.
Il centro di massa si identifica con il bacino dello sciatore ed è il punto dove sono applicate tutte le forze peso.
L’inerzia rotazionale rappresenta la resistenza che il corpo incontra nel ruotare e la tendenza a proseguire una volta innescata. Nello sci si sviluppa nella fase di indirizzamento per venire controllata e bloccata nella fase di inizio e fine movimento.
La presa di spigolo è l’incidenza delle lamine dello sci sulla neve che crea forza centripeta e permette di eseguire una curva: la sua azione è legata all’angolazione.
L’arco di curva è la sezione tra due punti di una circonferenza, sviluppata secondo un determinato raggio di curva.
La traiettoria di curva è l’insieme di più archi di curva e si identifica nella linea percorsa dagli sci.
Traiettoria del centro di massa è la linea che il bacino percorre scostandosi da quella di curva in relazione all’angolazione.
Fine movimento o punto geometrico è il punto di connessione tra la fine della curva e l’inzio della successiva in cui lo sciatore avanza con moto rettilineo.
Il punto di traslazione è il punto in cui il centro di massa cambia direzione. Nello sci si identifica con l’inizio della traslazione o del cambio di spigolo.
La massima pendenza è la linea che il bravo sciatore deve individuare su tutte le piste per ottenere una buona esecuzione degli esercizi.