Geometria dello sci
La scelta degli sci riveste un’importanza fondamentale per lo sciatore. La ricerca deve orientarsi verso un attrezzo adeguato alle proprie capacità, esigenze tecniche e sfera di utilizzazione. Questo permetterà ad ogni sciatore di esprimersi al meglio in tutte le situazioni di neve e pendio che dovrà affrontare e di migliorare, costantemente nel tempo, il proprio livello tecnico.
È quindi necessario possedere alcune fondamentali nozioni di base sulla geometria degli sci in modo da poter effettuare la giusta scelta.
Sciancratura
È la forma sinuosa dei “fianchi” dello sci ed è rappresentata dalla linea (tratteggio verde) determinata dalla successione di: spatola, centropiede, coda. La relazione tra queste misure e la lunghezza dello sci determina il raggio di curvatura statico.
Centro piede
È il punto dove lo sci presenta la minore larghezza e deve coincidere con la mezzeria dello scarpone in relazione al complesso sci-attacco-scarpone.
Centro sci
Corrisponde alla mezzeria della lunghezza dello sci. Mediamente questo punto coincide con la punta dello scarpone. La distanza tra il centro piede ed il centro sci corrisponde a circa 13 cm.
Spatola
Rappresenta la parte iniziale dello sci.
Coda
Rappresenta la parte finale dello sci.
1. Soletta in grafite sinterizzata
2. Base in fibra di vetro
3. Lamina
4. Gomma antivibrante
5. Anima
6. Gomma antivibrante
7. Fenolo
8. Titanal
9. Copertura
a. Soletta in grafite sinterizzata
b. Base in fibra di vetro
c. Fenolo
d. Lamina
e. Nucleo
f. Copertura
Geometria dinamica dello sci
Durante il loro utilizzo gli sci vengono sottoposti a sollecitazioni meccaniche che ne alterano in parte la normale geometria.
Sollecitazioni di flessione, torsione e deformazione longitudinale influiscono sul valore del raggio di curvatura statico. Possiamo definire questo nuovo valore assunto dal raggio di curvatura “raggio di curvatura dinamico“. Il raggio di curvatura dinamico rappresenta quella proprietà, che ogni sci possiede, nel chiudere l’arco di curva a seguito dell’azione motoria dello sciatore (deformazione dell’attrezzo).
Sci facilmente deformabili permettono di chiudere agevolmente l’arco di curva alle basse velocità, possiedono grande manovrabilità e smorzano le reazioni del terreno in caso di movimenti non corretti: questo facilita il gesto motorio dello sciatore in evoluzione.
Questo tipo di sci ha il suo limite nel perdere progressivamente stabilità e controllo all’aumentare della velocità e dei carichi.
Sono attrezzi propedeutici e fanno parte della categoria allround–evoluzione e allround–intermedio.
Sci mediamente deformabili (soprattutto nei valori di torsione e deformazione longitudinale) permettono di chiudere agevolmente l’arco di curva se il gesto tecnico della conduzione viene eseguito in maniera corretta.
Questi sci mantengono traiettoria e stabilità con l’aumento dei carichi ed a velocità medio e medio-alte. Sono attrezzi destinati a sciatori esperti e fanno parte della categoria allround–esperti e allround-race.
Il rapporto flessione-torsione, abbinato alla geometria dello sci (sciancratura) determinano la specificità di uno sci. La rigidità a torsione aumenta la reattività e velocizza il cambio di spigolo (slalom-race e slalom- F.I.S.). La deformazione a flessione sarà calibrata per l’arco di curva e il carico propri dello slalom.
Minore rigidità a torsione abbinata ad un ritorno graduale della flessione favoriscono il controllo del cambio di spigolo ed aumentano la gestibilità del trasferimento dei carichi a velocità elevate su archi ampi e chiusi (gigante-race e gigante- F.I.S.).
La grande rigidità derivante dal sistema costruttivo a “sandwich” di queste categorie di sci rende la deformazione longitudinale quasi nulla.
Bastoncini
Devono avere una lunghezza media pari alla differenza fra l’altezza dello sciatore e uno standard di 50 – 55 cm.